Incorrect username or password

 
12-05-2024 14:24
|
Season 90 · Week 6 · Day 41
|
Online: 8 692

Football

Football » Italiano » Discussioni aperte

Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di Gius

Badge image
Finalmente c'è una data: 21 dicembre è da segnare sul calendario.
Dopo quel tentativo fallito del 19 aprile 2021 da parte dei 12 club di creare la Superlega, dopo l'abbandono delle nove squadre 24 ore dopo e quello della Juventus quest'estate, ora rimangono solo il Real Madrid e Barcellona a voler portare avanti questo bizzarro progetto.

L'accusa che i due club spagnoli hanno rivolto presso la Corte di Giustizia è quello di monopolio da parte dell'Uefa e Fifa, abusando del loro potere di irrogare sanzioni e decretare squalifiche dalle competizioni nazionali ed europee.
Secondo i due club spagnoli, l'Uefa violerebbe la concorrenza e impedirebbe di creare altre competizioni, anche se Ceferin negli ultimi mesi ha dichiarato che è possibile farlo ma al di fuori del perimetro confederale europeo.

Il parere pubblicato il 15 dicembre 2022 dall'avvocato generale Rantos, sostanzialmente dà ragione all'Uefa, chiarendo che non viene esercitato nessun monopolio. Il 21 dicembre la Corte di Giustizia dovrà accogliere o respingere tale parere.

Se verrà accolto, per Real Madrid e Barcellona verranno irrogate sanzioni qualora tentassero ugualmente di fondare la Superlega; laddove invece venisse respinto allora il mondo del calcio europeo si troverebbe due competizioni concorrenti tra loro, la Champions League e, appunto, la Superlega.

A22, società che ha il compito di organizzare la Superlega, ha annunciato lo scorso inverno di voler adottare una nuova formula a circuito aperto, non chiuso come nel 2021. Si tratterebbe di una competizione di tra le 60 e 80 squadre suddivise in più divisioni (ipotizziamo 3 o 4 divisioni da 20 squadre), con promozioni e retrocessioni.

Davvero Real Madrid e Barcellona pensano di voler abbandonare in modo permanente l'Uefa e la Fifa per seguire un progetto defunto, in attesa del suo funerale nel giorno della sentenza?
Come disse Tebas, presidente della Liga spagnola, in una recente intervista, Florentino Perez crede che il mondo del calcio ruoti intorno al Real Madrid, vuole un torneo con i grandi club escludendo le medie e piccole squadre.

Qualsiasi sia l'esito della sentenza, la Superlega esordirà nella stagione 2024-2025, ammesso che tra gennaio e giugno riescano a trovare almeno una sessantina di squadre interessate al progetto rischiando un salto nel buio, rassicurandoli di ricevere maggiori introiti, diritti tv e stadi pieni?

Mi auguro che la Corte di Giustizia Europea abbia l'intelligenza di accogliere il parere dell'avvocato generale Rantos e posi una pietra tombale alla Superlega, dato che ormai nessun quotidiano se ne occupa con tutti i problemi più gravi che ci girano intorno.

Il Real Madrid non deve pensare che Perez resti presidente in eterno, prima o poi dovrà passare la mano, il progetto Superlega non farebbe altro che spingere sul baratro la squadra 14 volte vincitrice della Champions League, e tale torneo ne risentirebbe della sua assenza.

Uscire ora dall'Uefa, dalla federcalcio spagnola e dall'ECA non consente di poter rientrare in futuro.

Prima di compiere un gesto del genere, devono riflettere non una volta, non mille volte, ma miliardi di volte, perchè uscendo dalla confederazione europea non si potrà più far ritorno.
Views: 320 Posts: 55
 
Page 1 2
Next
Reply
Last Message

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Qualche giorno fa a Londra c'è stato il King's Speech di re Carlo III, e nel discorso c'è stato anche un paragrafo riguardo il calcio britannico.
Come obiettivo il governo britannico si impegna a impedire ai club di iscriversi in competizioni separatiste a circuito chiuso, fondamentalmente non competitive. e per farlo ci sarà un disegno di legge che tutelerà il patrimonio storico-calcistico dei club. La Superlega Europea, dichiara re Carlo III durante il discorso, mina la piramide calcistica costituita nel corso degli anni, andando contro la volontà dei tifosi.

Con questo, i promotori della Superlega, che sono il Real Madrid e il Barcellona devono rinunciare con effetto immediato al loro progetto, altrimenti ci saranno conseguenze. Il Real Madrid e il Barcellona sono avvisati. Quindi No alla Superlega.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Florentino Perez oggi ha battuto il colpo!
E' tornato a difendere il progetto della Superlega, dichiarando che è troppo necessaria per salvare il calcio europeo, e definisce la nuova Champions a 36 squadre a girone unico un'assurdità impensabile.

Convinto come sempre di poterla spuntare nella sentenza del 21 dicembre, proprio il primo giorno del solstizio d'inverno, quando degli ex giudici della Corte di Giustizia Europea danno per certo che il parere dell'avvocato Rantos verrà accolto.

Comportandosi così Perez non fa altro che isolarsi dal calcio europeo, incapace di aprire un canale di dialogo con l'Uefa anzichè lanciare un attacco frontale o controminacciare dopo aver subito minacce.
Se nella notte del 19 aprile 2021 avevano tentato di fondare la Superlega, defunta nel giro di 24 ore, era dovuta al fatto che negli anni precedenti non avevano provveduto a segnalare le incongruenze come il Financial Fair Play mal applicato, un aumento dei costi dei diritti tv, dove si paga più di 100 euro per far pagare il 10% del salario minimo per guardare la Champions.

Credo che Perez con questo progetto si stia avviando da solo sul viale del tramonto, facendo perdere alla Champions League la squadra 14 volte campione d'Europa. Se invece di 36 squadre a un unico girone, 8 partite anzichè 6, spareggi per qualificarsi agli ottavi, preferisce una sedicente Superlega con 60 squadre divise in più divisioni, non gli resta che disiscriversi e fondarla sotto l'egida della società che la gestisce, cioè A22 Sport.
Tutto questo però gli verrà permesso a partire dal 21 dicembre?

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Dopo le accuse lanciate da Florentino Perez all'Uefa e alla Liga, il presidente di quest'ultima non attende a replicare al presidente del Real Madrid.
Per la Liga "queste dichiarazioni sono gravi, piene di falsità e prive di fondamento".Poi rincara la dose: gli accordi che ha firmato la Liga con CVC,un maxi accordo da 2 miliardi che impedisce qualsiasi tentativo di fondare la Superlega, che è stato giudizialmente riconosciuto come generatore di conflitto di interessi e grave danno per le leghe nazionali.
Infine menziona anche l'accusa i diritti tv, dove Florentino Perez fa solo demagogia riguardo al prezzo del calcio televisivo, tenendo conto che è possibile vedere le partite per meno di 100 euro al mese, grazie alle offerte degli operatori. D’altro canto, la Liga non ha la capacità di determinare il prezzo addebitato ai tifosi per il prodotto.

Spero che arrivi presti il 21 dicembre, che la Corte di Giustizia dia il colpo di grazia alla Superlega, almeno il calcio europeo non si sentirà più minacciato dai separatisti.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Anche oggi il ceo di A22 Sport, Reichtrat, ha dichiarato che serve la Superlega (aridaje!).
Non la vogliono capire, è un sistema illegale che affossa i campionati nazionali, serve solo ai grandi club per garantirsi i primi posti ed evitare le retrocessioni. Il 21 dicembre la Corte di giustizia europea si pronuncerà e dirà probabilmente che la Superlega sarà illegale se svolta all' interno dell'Uefa.

Nel calcio non ci sono padroni, il calcio è di tutti.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Secondo un articolo di qualche giorno fa su Tuttosport, il presidente del Real Madrid Florentino Perez, in attesa della sentenza del 21 dicembre presso la Corte di Giustizia Europea, continua a insistere che la Superlega (ma non si chiamerà più così) è più necessaria che mai.

Attendo più che mai anch'io il 21 dicembre, così che si possa seppellire sottoterra la Superlega e aprire un'autostrada alla nuova Champions a 36 squadre.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
La champions a 36 squadre è una grossa caxxata ....... e in tutti gli sport c'è la superlega.
Ceferin preferisce invece creare una "terza" coppa come la Conference che così possono giocare anche le squadre del Kosovo e Gibilterra ...........
Per favore dai, siamo seri.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
gyanny wrote:
La champions a 36 squadre è una grossa caxxata ....... e in tutti gli sport c'è la superlega.
Ceferin preferisce invece creare una "terza" coppa come la Conference che così possono giocare anche le squadre del Kosovo e Gibilterra ...........
Per favore dai, siamo seri.


Una fresca dichiarazione rilasciata da Reichart:

Superlega, Reichart (CEO A22): «Pronti a competizioni europee aperte a più di 60 club»

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
roby92 wrote:
Una fresca dichiarazione rilasciata da Reichart:

Superlega, Reichart (CEO A22): «Pronti a competizioni europee aperte a più di 60 club»


Tutto nel segno del Marcheting e degli introiti, la superlega era una parte a se stante che non portava soldini .......poi siamo gestiti dal presidente del PSG : il FAIR PLAY in persona con la sua squadra, ridicolo.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Il messaggio di Reichart: "Il 21 dicembre la Corte Suprema dell’Unione Europa si pronuncerà in via definitiva sulla nostra causa contro il monopolio di UEFA e FIFA. C'è confusione su quanto sta accadendo. Cercherò di chiarire cosa sta realmente succedendo. La UEFA ha un monopolio assoluto nel calcio per club a livello internazionale. La Corte stabilirà se questo monopolio è autorizzato a continuare o se invece cadrà. Tutti campionati domestici sono gestiti dagli stessi club partecipanti: solo a livello europeo le società non hanno voce in capitolo. Ma crediamo nella Corte e nel diritto europeo: dopo aver letto la risoluzione e la conferma che il monopolio UEFA è illegale, saremo finalmente in grado di rivelare i risultati di più di un anno di consultazioni con diversi soggetti. Proporremo un formato di competizioni europee aperto a più di 60 club, con la garanzia che tutti siano trattati in maniera corretta ed equa. La UEFA, per parte sua, dichiarerà di aver vinto a prescindere dalla sentenza, ma non vi fate ingannare: le regole fondamentali del diritto unionale sono chiare".

Non ha nemmeno spiegato quale sarà la formula che adotterà la Superlega, se mai verrà fondata dal 21 dicembre: si era fermato mesi fa alla formula che prevede 60 squadre suddivise in più divisioni (quante? 3 da 20 squadre o 6 da 10?), promozioni e retrocessioni, partite a cadenza settimanale. Mah...

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Reichart: «I club tifano per la Superlega ma sottobanco»

Allora se questi club vogliono la Superlega, perchè non saltano fuori ora e non dicono di disiscriversi dall'Uefa?

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Badge image
[⭐TZ19⭐]
President
Roby92, ti interessa scrivere per il TZ?

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Anche Gravina oggi ha già stabilito la sua linea rossa:

Superlega, Gravina avverte: "Aspetto la sentenza, ma se qualcuno aderirà sarà fuori da tutto"

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image


"Abuso dominante di Uefa e Fifa"

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Superlega, come funziona
La nuova Superlega non ha ancora una data di partenza. Eppure ne è già stata determinata l’identità. La formula rinnovata prevede tre competizioni a cui possano partecipare in tutto 64 squadre. La Star League – il torneo principale – avrà 16 club, come il secondo, la Gold League. Mentre la Blue League, il terzo torneo per importanza, ne avrà 32. Ogni anno sono previste promozioni e retrocessioni tra una di queste leghe e l’altra. Alla Blue League si accede dai campionati nazionali. Per capirci: da come è scritto il comunicato, l’Atalanta di turno che dovesse scalare le classifiche non parteciperebbe alla Star League, ma alla Blue League.

Superlega, la formula
La Star League, che nelle idee degli organizzatori dovrebbe sostituire la Champions League attuale, sarebbe organizzata in due gironi da 8 squadre, con partite di andata e ritorno. A seguire, una fase a eliminazione diretta. Insomma, un format simile alla Champions League. “Non ci sarà un incremento delle partite e non interferirà col calendario delle
nazionali”, recita il comunicato.

Superlega, chi potrà partecipare
Non ci saranno più soci fondatori col diritto inalienabile di giocare la Superlega. Ma dei criteri di accesso. “Nel primo anno i club saranno selezionati in base a un indice con criteri trasparenti e basati sulle prestazioni”. Insomma, il famoso “merito sportivo”. In più saranno introdotte norme di sostenibilità finanziaria “per garantire condizioni di parità tra i club partecipanti”. Prevista anche una competizione femminile, con due leghe da 16 club ciascuna.

Dove si dovrebbe vedere la Superlega
L’idea della Superlega non è di essere distribuita sulle tv tradizionali. Ma una formula innovativa, simile a quella a cui sta lavorando la Fifa. “A22 propone di creare la principale piattaforma di streaming sportivo direct-to-fan al mondo, Unify, dove miliardi di fan avranno l'opportunità di vedere gratuitamente le partite della Super League. La piattaforma digitale renderà democratico l'accesso al calcio in diretta e metterà in contatto i tifosi con i loro club”. In più highlights, commenti. E i soldi? Arriveranno, secondo A22, “dalla pubblicità, dagli abbonamenti premium, dai servizi interattivi, dagli sponsor e dalle partnership di distribuzione”. Quest’ultima voce vuol dire che le tv potranno fare accordi per distribuire il canale sulla loro piattaforma. Pagando, ovviamente.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Una cosa è certa: se si vuole vedere una partita di calcio a livello internazionale bisogna pur sempre pagare.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Iniziano già i primi comunicati di condanna e di non partecipazione da parte di alcuni Top Club come Utd, Bayern, Atletico..

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Badge image
[FIMZ]
President
E' una sentenza che probabilmente cambierà il calcio. Rivoluzionaria come lo fu la sentenza Bosman.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
zagrosky wrote:
E' una sentenza che probabilmente cambierà il calcio. Rivoluzionaria come lo fu la sentenza Bosman.


Sicuramente sarà cosi, attendiamo di vederne gli effetti.
Per chi come me poi ricorda la sentenza Bosman beh, personalmente dico che non fece bene al nostro calcio italiano, nel resto del mondo o d'Europa non lo so, magari è andata male solo a noi..

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Il commento del presidente Figc Gravina:

Superlega, duro comunicato della Figc: "Agiremo in tutte le sedi in difesa del calcio italiano"

In ogni caso, si capisce da subito che nessuna federcalcio europea abbia intenzione di svilire il proprio campionato nazionale a favore della Superlega, composta da 64 squadre e divise in Star League, Gold League e Blue League, con promozioni e retrocessioni ogni stagione. Invece le tre coppe europee, a partire dalla stagione 2024-2025, avranno complessivamente 108 squadre, 36 ciascuno, ma non ci saranno più le retrocessioni nelle coppe inferiori.

Poi questa favola delle partite gratuite della Superlega mi puzza fin troppo.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
roby92 wrote:
questa favola delle partite gratuite della Superlega mi puzza fin troppo.


idem, suppongo che ci sarà una forma tipo facebbok-amazon o quelle aziende lì, all'inizio gratis per prendere clienti, poi paghi e magari anche in modi inattesi


io volevo però ragionare su uno scenario non troppo fantascientifico partendo da tre dati che abbiamo già oggi

1) la possibilità di organizzare tornei nuovi è libera e i club partecipanti non potranno più essere sanzionati

2) il fatto che i bilanci delle squadre del sud europa sono in rosso, o accedono a tornei remunerativi o rischiano il fallimento

3) la necessità di far giocare i propri giovani per non perderli nella loro crescita (non so se avete seguito tutta la storia della next gen juve che farà la differenza nei prossimi anni sul bilancio rispetto ad altre squadre)


pensavo a questo:

e se un organismo esterno, magari saudita, si facesse carico di organizzare un vero e proprio campionato per le big europeee (ragazzi in toto e squadra senior in forma spot) a casa loro?

sarebbe difficile dire di no e sarebbe più difficile dire di no alle partite spot

immaginatevi una serata in cui juventus e bayern monaco si affrontano, prima con i ragazzi e poi con la squadra senior, voi non la vedreste ?

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
scaramozzino wrote:

e se un organismo esterno, magari saudita, si facesse carico di organizzare un vero e proprio campionato per le big europeee (ragazzi in toto e squadra senior in forma spot) a casa loro?

sarebbe difficile dire di no e sarebbe più difficile dire di no alle partite spot

immaginatevi una serata in cui juventus e bayern monaco si affrontano, prima con i ragazzi e poi con la squadra senior, voi non la vedreste ?


Mah, trovo per ora incoerente il progetto Superlega, dove partecipano 64 squadre divise in tre divisioni (Star, Gold, Blue), con tanto di promozioni e retrocessioni, ma c'è poi un'anomalia: i campioni nazionali dovranno partire dalla Blue League, vincere il girone per essere promossi in Gold League e poi fare altrettanto per la Star League.

Scelgo mille volte la nuova Champions League a 36 squadre, come anche l'Europa League e la Conference anch'essi a 36 squadre.

Se in tv dovessi scegliere tra una partita di Champions e una di Superlega, scelgo la prima.

Riguardo agli investitori arabi che organizzano un torneo tra big europee, dove potrebbe esserci una partita in toto coi giovani e una partita spot coi senior, io propongo invece una coppa europea dove partecipano tutti i campioni nazionali affiliati all'Uefa, almeno tutti partecipano.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
scaramozzino wrote:


3) la necessità di far giocare i propri giovani per non perderli nella loro crescita (non so se avete seguito tutta la storia della next gen juve che farà la differenza nei prossimi anni sul bilancio rispetto ad altre squadre)




Quest'anno anche l'Atalanta ha una seconda squadra in Serie C, l'Atalanta Under 23, e spero che altre squadre facciano lo stesso.

Comunque il braccio di ferro tra A22 Sport e Uefa sarà una battaglia all'ultima risposta e controrisposta. Vedremo nei prossimi mesi del 2024 se la Superlega si realizzerà oppure è tutto fumo e nebbia per richiedere più garanzie e introiti.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
A prescindere dalle posizioni delle società, voi siete pro o contro?

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
anonymous78 wrote:
A prescindere dalle posizioni delle società, voi siete pro o contro?


parere professionale:
non si tratta di essere pro o contro, il vero punto è che le società sono quasi tutte in rosso, la juve ci sta rimettendo (euro più o euro meno) sui 70 milioni l'anno, l'Inter ha un indebitamento a prestito sarà un miracolo se non fallisce. il Milan credo ci abbia rimesso sugli 80 milioni l'anno negli ultimi 4 anni.

cioè: i tempi in cui esistevano imprenditori molto ricchi che mettevano soldi a perdere per il solo prestigio personale sono finiti, bisogna trovare un modo per rendere sostenibile la baracca. Ma il problema è che le squadre devono poter decidere dove vanno i propri soldi e al momento non è proprio così, al momento i club ci mettono i giocatori, i soldi, gli stadi e però fifa e uefa si intascano la percentuale - anche alta - per che cosa?

Quale imprenditore parteciperebbe ad un business in cui - più o meno - il 20% dei soldi che mette sul piatto spariscono e non si sa dove?

E i club non riescono nemmeno a valorizzare il prodotto perchè la maggior parte delle volte non possono. è un meccanismo assurdo che stà distruggendo il sud europa.

In inghilterra invece sono ben contenti di avere la loro lega e le loro regole e ovviamente cercheranno di non cambiare lo status quo.




parere personale:
ti dirò. a me interessa il bel calcio, della mia squadra del cuore vedo circa una partita al mese. Io voglio vedere le grandi partite, dipendesse da me farei una serie A a 16 squadre tanto non arriviamo a 10 città che abbiano un volume adatto alla serie A e i dati ci dicono che ai giovani il calcio non interessa e di sicuro non interessa spendere per vedere lo sport quindi... si. Voglio un meccanismo che preservi lo spettacolo, i grandi club e questo gioco.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
anonymous78 wrote:
A prescindere dalle posizioni delle società, voi siete pro o contro?


Dico la mia opinione personale, indipendentemente se altri sono d'accordo o in disaccordo con me:

1) l'Uefa ha a che fare con molti Paesi dell'Unione Europea, quindi si è sempre allineata alle norme comunitarie senza però stravolgere il proprio statuto societario che segue il diritto svizzero;

2) la Superlega, che poi è la società A22 Sport, ha inserito una clausola che impone una maximulta da 300 milioni di euro agli aderenti che recedono dall'accordo stipulato al momento della fondazione della Superlega. I sei club inglesi, Atletico Madrid, Inter, Milan e Juventus saranno disposti a spendere quei soldi o si avvarranno della sentenza pubblicata poc'anzi che nessuna società può sanzionare i club che vogliono disiscriversi da un campionato?

3) come ho scritto poc'anzi sul punto 2), è paradossale che la sentenza impedisce a Fifa e Uefa di sanzionare i club che vogliono aderire a un torneo alternativo, mentre la Superlega può sanzionare i club che recedono dal progetto con la maximulta presente nell'accordo. A questo punto la sentenza deve valere sia per Fifa e Uefa sia per Superlega. Basta con il doppiopesismo.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Aggiungo anche un quarto punto: la Superlega oltre a proporre la versione maschile del torneo, propone anche la sua declinazione femminile, dove prevede 32 squadre divise in due divisioni da 16 squadre, mentre in ogni divisione ci sono 2 gironi da 8 squadre comprendendo il meccanismo delle promozioni e retrocessioni.

In ogni caso nei prossimi mesi, che saranno il prologo del 2024, vedremo gli sviluppi di questa vicenda della Superlega, vedremo anche se ad agosto 2024 riusciranno a inaugurare questo torneo. Salvo modifiche successive alla formula, ma la Superlega riuscirà a trovare squadre, sponsor e soldi per iniziare la prima edizione?

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
roby92 wrote:
ma la Superlega riuscirà a trovare squadre, sponsor e soldi per iniziare la prima edizione?


A22 è come dire: alcune pay tv + la banca Morgan Stanley + key kapital (che è una società di investimenti, cioè finanziano progetti che ritengono validi e dopo 5-6 anni rivendono)

direi che i soldi e gli sponsor sono l'ultimo dei problemi, il loro problema sono le squadre di calcio

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
scaramozzino wrote:
A22 è come dire: alcune pay tv + la banca Morgan Stanley + key kapital (che è una società di investimenti, cioè finanziano progetti che ritengono validi e dopo 5-6 anni rivendono)

direi che i soldi e gli sponsor sono l'ultimo dei problemi, il loro problema sono le squadre di calcio


Infatti se hanno i soldi e gli sponsor, mancano proprio le squadre.
Non credo minimamente che a infoltire la Superlega possa pensarci la Russia in quanto squalificata dall'Uefa e Fifa, anche per non farla apparire come salvacondotto per poter tornare a competere a livello internazionale.
Comunque anche i club più piccoli dei Paesi dell'Europa Orientale non sono propensi oggi ad accettare la Superlega, ma non escludo un loro cambio di rotta.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
io ho capito solo una cosa da tutta questa faccenda, il mondo del calcio cambierà più nei prossimi 20 anni di quanto non è cambiato negli ultimi 50 fra:

- nuovi players che entreranno (fondi di investimento internazionali etc)

- nuove generazioni abituate allo spettacolo e indifferenti a tatticismi e gioco lento (quindi un pubblico che conterà sempre di più nei suoi desideri)

- necessità di bilancio e di trasformare in business una cosa che fino ad ora è stata anche sport

non so proprio come andrà a finire ma so che dove ci sono soldi possibili il vecchio status quo crolla in favore di nuove organizzazioni.

Può anche darsi che in Fifa-Uefa se la facciano così sotto da cambiare completamente tipo quel vecchio adagio "cambiare tutto per non cambiare niente", è una possibilità.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
La sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito che non può essere violata la libera concorrenza, infatti ogni club è libero di crearsi un proprio torneo.
Decisione che ha cambiato irreversibilmente il mondo del calcio, al punto che La Stampa del venerdì 22 dicembre titolava "Il nuovo calcio", con tanto di confronto tra la nuova Champions League, il nuovo Mondiale per club e, appunto, la Superlega.

Ceferin però ha detto una cosa appena dopo la sentenza, dato che siamo vicino a Natale: i sostenitori della Superlega sono talmente eccitati e inebriati che sotto l'albero di Natale troveranno un pacco vuoto.

Infantino invece ha detto che la Fifa continuerà a organizzare le più belle competizioni, come ha sempre fatto in questi anni.

Infine Cairo, presidente del Torino, ritiene che la Superlega ha una visione settecentesca del calcio. Ritiene paradossale la sentenza della Corte: com'è possibile che da un lato Fifa-Uefa non possono esercitare il monopolio sul calcio ma dall'altro lato offre la possibilità di monopolizzare il calcio alla Superlega. Come avevo scritto ieri, nè Fifa-Uefa nè la Superlega possono irrogare sanzioni.

Ne sentiremo per mesi di questo scontro Uefa-Superlega, ma ora si sa solo che tutto il mondo del calcio è contro la Superlega.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
IL FRONTE DEL NO— Due i punti principali che continuano a unire tutte le componenti contrarie: 1) La mancata meritocrazia. Nella formula proposta da A22, le 64 squadre partecipanti sarebbero divise in tre tornei o livelli: il più importante Star, poi Gold e Blue League. Nelle prime due categorie 16 squadre, nella terza altre 32. Con retrocessioni e promozioni a fine anno. Ma non si spiega il criterio di partecipazione ai primi livelli e, accusa Ceferin, squadre come Girona o Atalanta, potrebbero non qualificarsi al livello più alto neanche vincendo il campionato. 2) Una Superlega di questo tipo, nel livello Star con 16 top club a giocare tra di loro con montepremi e introiti molto favorevoli, distoglierebbe l’attenzione delle società dai campionati nazionali, abbassando la competitività, lo spettacolo e l’interesse degli appassionati.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Commento di chi è favorevole alla Superlega:

In questi giorni il dibattito sulla Superlega ha diviso l’opinione pubblica: da una parte c’è chi ritiene che si tratti di una vera e propria minaccia per l’attuale sistema a cui siamo ormai abituati; dall’altra viene sostenuto che in realtà rappresenti una grande opportunità in grado di apportare vantaggi significativi al calcio europeo. E, alla luce di quanto accaduto di recente, non è difficile aggiungersi al lungo elenco dei fautori della seconda causa. Da un migliore livello di gioco a un calendario più ragionevole passando per una più equa distribuzione dei ricavi e una maggiore autonomia per i club, non mancano gli argomenti che tendono a sposare il sogno (o l’utopia?) della Superlega. Con il passare del tempo si fa sempre più forte il coro delle critiche all’indirizzo dell’attuale format delle competizioni europee, in particolar modo per quanto riguarda la disparità nella distribuzione dei ricavi: la rotta da seguire sarebbe quella di un modello più equo in modo da garantire una quota più consistente delle entrate alle squadre che intendono partecipare. Una soluzione che potrebbe rivelarsi fondamentale nell’ottica non solo di ridurre le disuguaglianze finanziarie ma anche di incrementare la stabilità economica grazie a un flusso di entrate più stabile per tutte le squadre coinvolte.
Non può certamente passare inosservato il tema relativo agli infortuni, tornato in primo piano in considerazione del calendario ultra affollato: partecipare a numerose competizioni nazionali e internazionali porta inevitabilmente a un sovraccarico di partite che di conseguenza si riversa sulle condizioni fisiche dei calciatori. Un numero limitato di partecipanti potrebbe essere l’assist vincente a favore di impegni più gestibili. E come non dare peso al fulcro dell’attrattività globale? Appare evidente che riunendo le squadre più prestigiose in un’unica competizione la Superlega potrebbe giovare di un importante riscontro, facendo da catalizzatore a una numerosa platea e permettendo all’ecosistema calcistico di beneficiare degli effetti positivi. Quanto al maggiore equilibrio competitivo, non va trascurato il fatto che le squadre di livello medio-basso potrebbero trovarsi nella condizione di poter investire nei giocatori riducendo così via via il divario competitivo e spazzando via i significativi vantaggi finanziari con cui spesso devono fare i conti.

Ponendo lo sguardo alle innovazioni (un punto che guarda molto da vicino l’Italia), una competizione di alto livello potrebbe stimolare i club a puntare su strutture e tecnologie moderne. Inoltre ai club potrebbe essere offerta più autonomia decisionale su aspetti cruciali, come ad esempio la struttura della competizione e le decisioni amministrative. Non solo: tutto ciò potrebbe consentire loro di adattarsi meglio alle proprie esigenze specifiche e di partecipare attivamente alla gestione di una realtà che, se confermata, sarebbe del tutto innovativa. Senza alcun dubbio sarebbe un passo in avanti nella gestione sostenibile ed efficiente del calcio professionistico. Siamo all’alba di una rivoluzione o siamo di fronte a un’euforia destinata a spegnersi a stretto giro? Il tempo ci fornirà la risposta. Non si può che accogliere con entusiasmo l’idea di un approccio nel rispetto della libera concorrenza e dei pilastri del mercato interno Ue. Altro che un calcio solo per ricchi. Restituire il calcio alle persone è indispensabile. Un progetto (ancora in cantiere) aperto a tutti non può incutere paura. Quella che si apre è una prospettiva molto interessante per il calcio europeo, all’insegna della libertà e della trasparenza. Elementi cardine che vanno assolutamente salvaguardati soprattutto a vantaggio dei tifosi, il vero cuore pulsante di uno sport che – in sua assenza – non avrebbe ragione d’esistere.

Luca Sablone



Commento di chi è contrario alla Superlega:

Cos’è il calcio? Perché questo gioco appassiona così tante persone in tutto il mondo? Secondo i nuovi paperoni del pallone siamo di fronte a uno spettacolo che deve tenere incollati davanti allo schermo di ogni tipo di dispositivo utenti in grado di pagare in cambio di uno show il più colorato possibile. Né più né meno di una qualsiasi “Casa di carta”. Per questo la Superlega rappresenterebbe l’evoluzione più moderna e democratica di questo sport che meriterebbe di essere gestito meglio per evitare partite con un’audience scarsa, come avviene adesso. In realtà i mercanti del pallone ignorano cosa sia davvero questo gioco, che per novanta minuti (più recupero) traspone sul campo ciò che la vita ci pone davanti tutti i giorni: gioie, dolori, fortuna e sventura, bellezza e orrore. E così la partita di calcio non è lo sfarfallio di ventidue magliette dai colori sempre più improbabili o la prova di forza dei migliori, bensì una rappresentazione alla quale da sempre chi ama il football aderisce completamente, condividendo i valori e la storia di un club, in primis, e le regole non scritte di una passione a cui tutti sottostanno.

Chi ha detto che un match non possa essere noioso? Chi ha stabilito che siano necessari gol e azioni per rendere una partita memorabile? Tutti noi portiamo nel cuore il ricordo di gare brutte che però si sono intersecate con la nostra vita, “Ti ricordi quel giorno allo stadio come pioveva? Partita orribile ma all’uscita ho incontrato Laura. Adesso è mia moglie”. E che dire di quei tifosi delle squadre che non vincono mai che si commuovono perché vedono i loro beniamini impegnarsi oltre ogni limite? Che poi magari succede che il Leicester vince il campionato inglese e tutto il mondo ne parla ancora.

No, cari signori: l’unità di misura del calcio non è l’audience televisiva e nemmeno il bacino di utenza di una società, ma la passione e l’amore che riesce a generare, che non si possono pesare né comprare. E questo è meraviglioso. Chi scrive ricorda ancora che un tempo in Serie A poteva accadere di veder vincere il Cagliari di Gigi Riva ma anche la Fiorentina, il Torino, il Verona, e la Sampdoria; accadeva perché i presidenti erano tifosi e le partite si vedevano allo stadio. Non c’era l’audience a dettare le regole di un gioco bello e fanciullo. Siamo già andati troppo oltre, si sono cambiate le regole per favorire i più forti, si sono imbrattate le maglie per poterne vendere in quantità massiccia a chi della storia di un club nulla sa; così sono sparite le strisce dalla divisa dell’Inter oppure hanno cambiato aspetto quelle di Milan e Juve. I numeri personalizzati sulla schiena dei calciatori, le terze e quarte maglie (ricordate quella militare del Napoli?) hanno contribuito a rendere tutto ancora più difficile, come del resto il linguaggio degli addetti ai lavori dove “sotto-punte” e “braccetti” hanno preso il posto di trequartisti e difensori centrali.

Manca poco per la trasmutazione finale, con il signor Reichart pronto a dare vita al nuovo Frankenstein: un mondo sterilizzato dalla passione e permeato in ogni poro dalle logiche del business e del profitto. Non ci dovessimo fermare, e francamente ci sembra difficile, potremmo dire addio per sempre al nostro mondo delle favole dove il Porto di Juary vince la Coppa dei Campioni contro il Bayern o la Sampdoria di Vialli e Mancini arriva a spaventare per 120 minuti il Barcellona di Johan Cruijff. Nick Hornby, tra i tanti che ha raccontato la nostra favola, ha spiegato benissimo in “Fever Pitch” perché la magia del calcio ci conquista e non ci abbandona più: “E poi il fischio dell’arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo, e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un momento cruciale in tutto questo rende la cosa speciale, perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio?”. Chi parla è Paul, tifoso dell’Arsenal, ma siamo anche tutti noi che abbiamo deciso di amare un gioco che non è solo un gioco. E non accetteremo mai di essere audience.

Giacomo Guerrini

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
La nuova Superlega è una vecchia sbobba classista: questa splendida corsa Champions non avrebbe più senso

Logo
account
SOSTIENICI
CALCIO
HOME
SPORT
CALCIO
La nuova Superlega è una vecchia sbobba classista: questa splendida corsa Champions non avrebbe più senso
La nuova Superlega è una vecchia sbobba classista: questa splendida corsa Champions non avrebbe più senso
di Lorenzo Vendemiale | 24 DICEMBRE 2023
Cinque squadre in cinque punti. L’incredibile Bologna di Thiago Motta, autentica rivelazione dell’anno. Fiorentina e Atalanta sempre belle da vedere. Le romane che risaliranno. Il Napoli campione in carica che trema davvero, e persino il Milan che comincia ad avere qualche brutto pensiero. Grande e piccole, in lotta per lo stesso sogno chiamato Europa. Ecco, quando parlate di Superlega, pensate che tutto questo semplicemente non avrebbe più senso.

La splendida corsa Champions che sta animando e probabilmente animerà fino alla fine questa stagione è l’esempio più tangibile e immediato del perché la Superlega sia la morte del calcio. È stata la settimana di una sentenza storica, comunque vada. Ancora non sappiamo se questo fantomatico nuovo tornerò partirà mai, e soprattutto in che forma: con la pronuncia della Corte europea inizia una partita che durerà forse anni. Il ritorno al calcio giocato però ci ha subito ricordato la posta in palio: la sopravvivenza stessa della Serie A.
CALCIO
HOME
SPORT
CALCIO
La nuova Superlega è una vecchia sbobba classista: questa splendida corsa Champions non avrebbe più senso
La nuova Superlega è una vecchia sbobba classista: questa splendida corsa Champions non avrebbe più senso
di Lorenzo Vendemiale | 24 DICEMBRE 2023
Cinque squadre in cinque punti. L’incredibile Bologna di Thiago Motta, autentica rivelazione dell’anno. Fiorentina e Atalanta sempre belle da vedere. Le romane che risaliranno. Il Napoli campione in carica che trema davvero, e persino il Milan che comincia ad avere qualche brutto pensiero. Grande e piccole, in lotta per lo stesso sogno chiamato Europa. Ecco, quando parlate di Superlega, pensate che tutto questo semplicemente non avrebbe più senso.

La splendida corsa Champions che sta animando e probabilmente animerà fino alla fine questa stagione è l’esempio più tangibile e immediato del perché la Superlega sia la morte del calcio. È stata la settimana di una sentenza storica, comunque vada. Ancora non sappiamo se questo fantomatico nuovo tornerò partirà mai, e soprattutto in che forma: con la pronuncia della Corte europea inizia una partita che durerà forse anni. Il ritorno al calcio giocato però ci ha subito ricordato la posta in palio: la sopravvivenza stessa della Serie A.


Nel clima partigiano e insostenibile che si è creato attorno alla questione, essere contrari alla Superlega vuol dire stare con la Uefa di Ceferin o, peggio ancora, la Fifa di Infantino, uno degli organismi più corrotti e venali del panorama mondiale, e non solo sportivo, insensibile ai diritti umani, interessato solo ai soldi, contiguo alle più spregevoli autarchie, dalla Russia di Putin agli arabi. Se un giorno nascesse un nuovo torneo internazionale non più gestito da un ente in palese conflitto di interesse (come sancito dalla Corte Ue) ma da un organo terzo, nessuno probabilmente avrebbe da obiettare. E non è detto che prima o poi ciò non accada. Il punto è che tipo di torneo.

Il calcio è – era? – lo sport più bello del mondo perché qualsiasi squadra, anche la più scrausa compagine dilettantistica, nei 90 minuti ha una possibilità per quanto piccolissima di battere chiunque, cosa che non accade in quasi nessun’altra disciplina. Fifa e Uefa hanno mille difetti e altrettante colpe, ma gli va riconosciuto il merito di aver mantenuto accesa questa fiammella, per quanto flebile. È il motivo per cui oggi il Bologna di Thiago Motta può sognare di arrivare in Champions League, e perché il Napoli del borioso De Laurentiis rischia di rimanerne fuori: semplicemente perché la prima se lo sta meritando sul campo, e la seconda no. Poi magari tutto rientrerà nei ranghi, perché alla fine vince (quasi) sempre la più forte. Però è questa speranza che manda avanti il sistema. Nel momento in cui vincere lo scudetto non darà più diritto alle ricompense sportive ed economiche che garantisce la qualificazione in Europa, che senso avrà giocare ancora?
CALCIO
HOME
SPORT
CALCIO
La nuova Superlega è una vecchia sbobba classista: questa splendida corsa Champions non avrebbe più senso
La nuova Superlega è una vecchia sbobba classista: questa splendida corsa Champions non avrebbe più senso
di Lorenzo Vendemiale | 24 DICEMBRE 2023
Cinque squadre in cinque punti. L’incredibile Bologna di Thiago Motta, autentica rivelazione dell’anno. Fiorentina e Atalanta sempre belle da vedere. Le romane che risaliranno. Il Napoli campione in carica che trema davvero, e persino il Milan che comincia ad avere qualche brutto pensiero. Grande e piccole, in lotta per lo stesso sogno chiamato Europa. Ecco, quando parlate di Superlega, pensate che tutto questo semplicemente non avrebbe più senso.

La splendida corsa Champions che sta animando e probabilmente animerà fino alla fine questa stagione è l’esempio più tangibile e immediato del perché la Superlega sia la morte del calcio. È stata la settimana di una sentenza storica, comunque vada. Ancora non sappiamo se questo fantomatico nuovo tornerò partirà mai, e soprattutto in che forma: con la pronuncia della Corte europea inizia una partita che durerà forse anni. Il ritorno al calcio giocato però ci ha subito ricordato la posta in palio: la sopravvivenza stessa della Serie A.


Nel clima partigiano e insostenibile che si è creato attorno alla questione, essere contrari alla Superlega vuol dire stare con la Uefa di Ceferin o, peggio ancora, la Fifa di Infantino, uno degli organismi più corrotti e venali del panorama mondiale, e non solo sportivo, insensibile ai diritti umani, interessato solo ai soldi, contiguo alle più spregevoli autarchie, dalla Russia di Putin agli arabi. Se un giorno nascesse un nuovo torneo internazionale non più gestito da un ente in palese conflitto di interesse (come sancito dalla Corte Ue) ma da un organo terzo, nessuno probabilmente avrebbe da obiettare. E non è detto che prima o poi ciò non accada. Il punto è che tipo di torneo.


PUBBLICITÀ


Il calcio è – era? – lo sport più bello del mondo perché qualsiasi squadra, anche la più scrausa compagine dilettantistica, nei 90 minuti ha una possibilità per quanto piccolissima di battere chiunque, cosa che non accade in quasi nessun’altra disciplina. Fifa e Uefa hanno mille difetti e altrettante colpe, ma gli va riconosciuto il merito di aver mantenuto accesa questa fiammella, per quanto flebile. È il motivo per cui oggi il Bologna di Thiago Motta può sognare di arrivare in Champions League, e perché il Napoli del borioso De Laurentiis rischia di rimanerne fuori: semplicemente perché la prima se lo sta meritando sul campo, e la seconda no. Poi magari tutto rientrerà nei ranghi, perché alla fine vince (quasi) sempre la più forte. Però è questa speranza che manda avanti il sistema. Nel momento in cui vincere lo scudetto non darà più diritto alle ricompense sportive ed economiche che garantisce la qualificazione in Europa, che senso avrà giocare ancora?



Chi vuole proporre un nuovo torneo, deve rispettare lo spirito del gioco. La Superlega non è pensata per salvare il calcio, ma solo 4-5 squadre disperate (inutile fare i nomi, sappiamo tutti chi sono) che per rimediare alle proprie incapacità gestionali hanno pensato di blindarsi il futuro uccidendo quello altrui. Lo dimostra anche l’ultimo format propagandato come rivoluzionario e inclusivo, ma in realtà più chiuso che mai. Nello schema di A22, i campionati nazionali in futuro qualificherebbero solo alla Serie C delle coppe, praticamente l’equivalente della Conference League, mentre nell’Europa che conta i grandi club avrebbero il loro posto acquisito per diritto dinastico e garantito praticamente per sempre. Ecco, allora immaginatevi la Serie A di quest’anno, o quella dell’anno scorso con lo scudetto già assegnato a gennaio, ma con il secondo, terzo e quarto posto che non mettano nulla in palio. Un torneo semplicemente inutile. È questo che volete diventi il calcio italiano? Non fidatevi delle balle e del restyling: la nuova Superlega è la solita vecchia sbobba classista.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Una novità di questi ultimi giorni del 2023 proviene dalla Figc, e mi pare anche ovvia: ha stabilito che entro il 4 giugno 2024 tutti i club devono presentare domanda d'iscrizione al campionato di Serie A 2024-2025. Chi non s'impegnerà a onorare tale dovere o si iscrive in altre competizioni alternative sarà escluso dal prossimo campionato. Brevemente in sintesi: chi aderirà alla Superlega non parteciperà al campionato.

La Superlega esiste solo sulla carta, ma non vedrà mai la luce. Si rassegnino chi la sostiene.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
21 dicembre 2023. Per gli storiografi del mondo del pallone siamo davanti ad una data chiave, da imprimere nel calendario dei giorni che cambiano la storia. Per tutti coloro che parlano senza leggere, questa è la data della “morte del calcio”, tuttavia – come ben sappiamo – raramente conveniamo con loro. Ecco perché il 21 dicembre 2023 è per noi da ricordare come il giorno in cui l’araba fenice del pallone è finalmente risorta dalle sue ceneri, aprendo le porte ad un mondo nuovo tutto da scoprire. Non è una battaglia contro i tradizionalismi del calcio - sia ben chiaro – tantomeno una sottovalutazione dell’importanza dei tifosi nel business del pallone, bensì una presa di coscienza di cosa realmente statuisce la sentenza e di cosa, di conseguenza, possiamo aspettarci da qui ai prossimi anni. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (area nella quale, vale la pena ricordare, vige il principio di libera circolazione di merci, capitali, persone e servizi), interpellata in merito alla facoltà della Fifa e della Uefa di sottoporre ad approvazione preventiva l’apertura di nuove leghe competitive, così come di acconsentire o proibire la partecipazione dei club a dette nuove leghe, ha decretato l’illegittimità di questa prerogativa. A questo ha inoltre aggiunto che “il diritto acquisito della Fifa e della Uefa di sfruttamento esclusivo dei benefici commerciali derivanti dalle competizioni sportive – data l’importanza del mercato del calcio – è tale da restringere la libera competizione e penalizzare i consumatori, proibendo, attraverso l’abuso di una posizione dominante, la possibilità di accedere a nuovi e interessanti contenuti sportivi”. Finalmente in Europa torna a vibrare la voce del libero mercato. La sentenza è sacrosanta e certifica finalmente l’abuso della posizione monopolistica della Fifa e della Uefa. Non è, come tanti hanno detto, una sentenza a favore della Superlega, bensì una sentenza a favore di tutte le nuove competizioni nel mondo del calcio. Ovviamente non ci sarà un proliferare di competizioni da domani mattina, come temono alcuni (anche perché una competizione è interessante se vi partecipano i principali club, che sono in grado di garantire interesse e spettatori), ma certamente si aprirà la discussione sulle riforme necessarie nel mondo del calcio. Queste dovranno tenere necessariamente conto che il calcio è da derubricare ormai alla voce business e intrattenimento (vedere la F1) e sempre meno alla voce sport, dunque dovrà nascere un prodotto diverso da quello che conosciamo oggi. È il mondo che cambia e il bello è proprio non sapere cosa ci riserva il domani. Certamente dovremo far l’abitudine a vedere più volte l’anno un Milan-Real Madrid, piuttosto che un Milan-Empoli; e non credo sarà un grosso problema.

Continuo a essere in disaccordo con la Superlega. Non considero la data del 21 dicembre 2023 come la morte del calcio, semmai un cambio di passo delle regole del calcio.
Altrochè l'araba fenice rinasce dalle sue ceneri! Più che l'araba fenice abbiamo due galli nel pollaio che continuano a beccarsi - intendo Fifa-Uefa contro Superlega - rendendo il calcio non più uno sport, ma un tedioso business che cala di spettatori (e telespettatori).
Per ora il 2024 è iniziato senza più nuovi annunci della società A22 Sport, a parte le 16 linee guida che elencherò ora.

1.Il format della nuova Superlega vedrà 64 squadre partecipanti, suddivise in 3 livelli differenti.
2.Non è ancora stabilito quando potrà partire. A22 ha annunciato che potrebbe farlo già nel 2024-2025 se ci fosse l’opportunità.
3.I primi due livelli saranno Star League e Gold League. Entrambi vedranno 16 squadre iscritte, mentre il terzo, ovvero la Blue League, avrà 32 club al proprio interno.
4.Uno dei capisaldi sarà che la partecipazione alla Superlega non sarà garantita a membri permanenti, ma sarà basata sui risultati sportivi.
5.Ogni anno vivremo promozioni e retrocessioni tra le varie Leghe. L’approdo nella Blue League sarà garantita dai risultati nel campionato nazionale
6.Il calendario: le squadre giocheranno in gruppi di 8, con un minimo di 14 partite garantite ogni stagione (andata e ritorno).
7.La fase ad eliminazione diretta determinerà i campioni di ogni Lega e chi sarà promosso
8.La Superlega garantisce che non aumenteranno i giorni di calendario delle partite rispetto a quelli attuali e non ci saranno interferenze con i vari campionati.
9.Nell’anno d’esordio della Superlega le squadre che vi prenderanno parte saranno decise in base a criteri trasparenti in base ai risultati
10.Saranno imposte regole di sostenibilità finanziaria per garantire parità tra tutte le squadre
11.La fase a gironi durerà da settembre ad aprile.
12.I due club che finiscono ultimi nei gironi di Star League scenderanno in Gold, e le finaliste della Gold League saranno promosse in Star. Lo stesso succederà tra Gold e Blue.
13.In Blue League 20 dei 32 club lasceranno la competizione e saranno sostituiti da altre 20 squadre in arrivo dai campionati nazionali, sulla base del rendimento locale.
14.Le prime 4 classificate dei due gruppi di Star e di Gold League e le prime due squadre di ognuno dei 4 gruppi di Blue League passeranno alla fase a eliminazione diretta, che partirà con i quarti di finale, sempre divisi per i tre gruppi.
15.A livello economico, per garantire stabilità, i ricavi dei primi 3 anni saranno garantiti per un importo superiore a quello attualmente previsto.
16.Struttura simile anche per la Superlega femminile. 32 squadre divise in Leghe Star e Gold di 16 club.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Superlega, 40-50 club contattati da A22

A proposito del numero di società interessate al progetto Superlega, Reichart ha spiegato che «siamo stati in contatto con tutti coloro a cui abbiamo fatto visita durante tutto l’anno, per configurare e creare quella proposta. Il nostro format si basa sullo scambio con le parti coinvolte nel calcio, in primis i quaranta o cinquanta club con cui abbiamo parlato».

Alla domanda se questi numeri siano la base giusta per partire già nella stagione 2025/26, Reichart risponde con cautela: «In questo momento non stiamo azzardando date. Vogliamo fare le cose bene. Condividiamo proposte e visioni con i tifosi: il miglior calcio d’Europa, con partite più attraenti della vecchia e della nuova Champions League e anche gratis. È una proposta importante e vogliamo fare le cose bene. Abbiamo l’ambizione di iniziare il prima possibile, ma senza speculare sulle date».

L'idea di far partire la Superlega già nel 2024/2025 è già finita in soffitta, evitando di azzardare come possibile data d'inizio anche il 2025/2026.
Però questa storia di aver contattato 40/50 club mi pare molto azzardato.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Dom, 28 Gen 2024
Calcio

Dom, 28 Gen 2024
Superlega, Ceferin: «Venti club pronti a partire? Non hanno nessuno»
Il presidente della UEFA torna ad attaccare e fa mea culpa sul formato della nuova Champions, che in molti non hanno ancora compreso.



Ceferin attacco Superlega
Aleksander Ceferin (Foto: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images)

Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin è tornato a parlare in vista del congresso della Federcalcio europea che si terrà il prossimo 8 febbraio. Lo ha fatto in una lunga intervista al quotidiano inglese The Guardian, dove ha parlato – tra le altre cose – anche della questione Superlega, torneo che si è rilanciato dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

A proposito della sentenza, «la cosa principale che mi ha sorpreso e deluso è stato il comunicato stampa, completamente diverso dalla decisione. Ci siamo lamentati presso il tribunale senza molto successo. La decisione favorisce più l’UEFA che l’altra parte. Tutti i sostenitori della A22 (la società che muove i fili della Superlega) si limitano a rilasciare interviste. Nel frattempo, noi governiamo il calcio. Stiamo costruendo campi, affrontiamo molti problemi, quindi la loro principale attività è probabilmente quella del lobbying, ma non la nostra».


«Questo è un non-progetto, una cosa che non avverrà mai, perché nessuno la vuole. Nessun tribunale, nessuna polizia e nessun esercito può costringere le persone ad accettare qualcosa di così assurdo. La storia di questa cosiddetta Superlega è la storia della nostra società», ha aggiunto il numero uno della Federcalcio europea.

Sul fatto che la Superlega dica di avere diversi club pronti a partire, Ceferin spiega: «Prima di tutto, non hanno nessuno. Ne avevano 50, 20, 200, sono scherzi a cui non diamo peso. Ma sto insistendo: non abbiamo mai detto che non possono giocare nella loro competizione. Lasciate che giochino, ma non vogliono farlo. Parlano di creare qualcosa e poi sono i primi a chiedere di giocare nella nostra competizione. Vorrei chiedere loro di non giocare nella nostra competizione e di iniziare a lavorare sulla loro insieme ai club che hanno. Non capisco cosa li trattiene».

In chiusura, Ceferin fa mea culpa sul formato della nuova Champions League, sottolineando che probabilmente ci sono stati errori di comunicazione: «Concordo con te, penso che abbiamo fallito nella comunicazione. Stavamo discutendo questa settimana. Ora invieremo una squadra di persone in ogni lega: per parlare con i club e poi con i media. Ma siamo già un po’ in ritardo, avremmo dovuto iniziare prima. La comunicazione avrebbe dovuto essere migliore. Parlo con i miei amici, dicono: “Cos’è questo format con 36 squadre, quali sono i gruppi?”. Non lo sanno. Ma ora ci stiamo concentrando su questo e penso che inizieremo la prossima settimana con alcune leghe».

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
A22 contro la UEFA: «Pressioni e minacce: valutiamo azioni legali»

In una lettera, la società che muove i fili della Superlega ha chiesto alla Federcalcio europea di cessare tutte le azioni anticoncorrenziali.

Nuovo capitolo dello scontro tra A22 e la UEFA sul tema Superlega. Il Presidente della Federcalcio europea, Aleksander Ceferin, ha parlato pubblicamente di una lettera in cui la società che muove i fili del nuovo progetto calcistico ha chiesto all’UEFA di conformarsi alle regole dell’Unione europea e alle decisioni della Corte di Giustizia, interrompendo le azioni in corso volte a ostacolare le attività di A22.

Per evitare incomprensioni e interpretazioni errate, la stessa A22 ha deciso di pubblicare la versione integrale della «lettera in cui esortiamo l’UEFA a cessare immediatamente comportamenti anticoncorrenziali volti ad escludere A22 dal mercato europeo delle competizioni transfrontaliere». Di seguito, il testo completo della lettera inviata alla UEFA:

Gentili Signori, scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione in merito al comportamento dell’UEFA nei confronti delle iniziative commerciali di A22 Sports Management, S.L. (“A22”). Tale comportamento ha già causato danni materiali ad A22 (e ad altre parti), danni che continuano ad aumentare.

Il business di A22 riguarda la progettazione, promozione e organizzazione, tra le altre cose, di competizioni tra club di calcio europei. A22 ha il diritto di svolgere queste attività senza limitazioni diverse dalle leggi applicabili. In particolare (come ben sapete), le attività commerciali di A22 includono la consulenza alla European Super League Company, S.L. (la “Super League Company”) e a qualsiasi altra parte che essa ritenga opportuna di volta in volta, in progetti che possono competere sul mercato con le competizioni promosse dall’UEFA.

Dall’aprile 2021, il comportamento anticoncorrenziale e le azioni dell’UEFA nei confronti di A22 (supportate da diverse federazioni nazionali e leghe che agiscono in modo coordinato con l’UEFA) sono mirate a frustrare le iniziative commerciali di A22. Tali azioni sono state varie e diffuse. Comprendono la costante e inaccettabile denigrazione della reputazione di A22 nei media e altrove, oltre alle pressioni e alle minacce fatte dietro le quinte ai club europei per impedire loro di considerare progetti potenziali che coinvolgono A22 e per spingerli ad annunciare pubblicamente il loro sostegno alle competizioni dell’UEFA.

Queste azioni hanno un solo obiettivo, escludere A22 dal mercato europeo delle competizioni transfrontaliere in cui l’UEFA ha il monopolio. Tali azioni sono intraprese dall’UEFA in palese violazione dell’inibitoria protettiva emessa nell’aprile 2021 a favore della Super League Company e dei suoi partecipanti, un’ingiunzione emanata dal tribunale di primo grado e successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Madrid (Audiencia Provincial de Madrid) nel gennaio 2023. Oltre a ignorare una valida ordinanza del tribunale, il comportamento e l’abuso della posizione dominante da parte dell’UEFA hanno anche indotto varie controparti a violare contratti privati, costituendo un evidente e classico esempio di interferenza illecita nonché una violazione della legge europea sulla concorrenza.

Come indicato nella chiara sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea il 21 dicembre 2023, nel caso della Super League Company/A22 vs. UEFA/FIFA (la “CJEU Ruling”), A22 ha il diritto indiscutibile di operare liberamente nell’Unione europea su un piede di parità con l’UEFA per quanto riguarda l’organizzazione delle competizioni calcistiche.

Data l’inibitoria protettiva sopra menzionata e la sentenza della CJEU, siamo sconcertati nel vedere che l’UEFA ha continuato, e addirittura intensificato, il suo comportamento anticoncorrenziale nei confronti di A22 su tutti i fronti e abbiamo prove sufficienti del comportamento dell’UEFA e delle minacce di sanzioni rivolte a diversi club europei.

Di conseguenza, chiediamo formalmente che l’UEFA e i suoi dirigenti, con effetto immediato:

1)cessino ogni forma di azione anticoncorrenziale nei confronti di A22, delle sue iniziative commerciali, dei suoi partner e direttori e

2)istruiscano ogni terza parte affiliata all’UEFA o agente sotto la sua influenza o direzione (inclusi, ma non solo, leghe nazionali e federazioni nazionali) a fare altrettanto. Azioni anticoncorrenziali continue intraprese dall’UEFA con l’obiettivo finale di escludere concorrenti come A22 dal mercato europeo delle competizioni tra club sono illegali e aggraverebbero i danni già sostanziali causati dall’UEFA a seguito delle sue azioni precedenti.

Ci riserviamo pienamente tutti i diritti di intraprendere azioni appropriate in tutte le giurisdizioni rilevanti contro l’UEFA e, se del caso, i dirigenti dell’UEFA, cercando sia le misure correttive pertinenti che il risarcimento corrispondente per i danni materiali che tale comportamento anticoncorrenziale ha già causato e continua a causare ad A22, ai suoi progetti e ai suoi partner.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Non ho capito

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Stati Ue: dichiarazione congiunta contro la Superlega. No della Spagna

Il documento è stato promosso dalla Francia e porta la firma di tutti gli Stati membri dell’Unione europea, fatta eccezione per la Spagna.




Non si placa lo scontro sul fronte Superlega. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea e il lancio del rinnovato progetto di A22, Calcio e Finanza ha svelato nella giornata di ieri che la Super League Company è pronta a presentare una causa alla UEFA, con richiesta di risarcimento danni fino a 3,6 miliardi di euro.

In seno all’Ue si muove ora un’altra frangia, quella degli Stati membri. Secondo quanto riportato da Politico, la Francia ha ottenuto il sostegno dell’Unione Europea per una dichiarazione congiunta da parte dei Paesi membri, che mirerebbe a garantire un «collegamento tra le performance annuali nelle competizioni nazionali e tutte le competizioni europe». La dichiarazione è stata firmata da tutti i membri dell’Ue, Italia compresa, tranne la Spagna.


Il governo del presidente francese Emmanuel Macron sta ora esortando la Commissione europea a redigere una legislazione che solidifichi tale collegamento. La dichiarazione che collega le performance nazionali alle qualificazioni per i tornei internazionali nella bozza francese va oltre qualsiasi precedente dichiarazione dell’Ue, che non aveva mai preso di mira la Superlega così esplicitamente.

In termini semplici, ciò significherebbe: UEFA Champions League sì, Superlega no. A22 Sports Management, la società promotrice della competizione, sta cercando di riportare in vita il suo progetto, che è stato lanciato per la prima volta nell’aprile del 2021, salvo essere accantonato in 48 ore. La sentenza della Corte di Giustizia ha spalancato però una nuova porta per i piani.

L’Ue ha assunto una posizione contraria alla Superlega da anni, e il documento francese sollecita la Commissione «a riflettere su modi appropriati per perseguire la Risoluzione del Consiglio del 2021 riguardante la salvaguardia dell’apertura delle competizioni, il merito sportivo, la solidarietà e i valori nello sport».

Il peso politico degli Stati membri non può essere considerato indifferente. Tuttavia, la Superlega da parte sua è convinta di essere totalmente dalla parte della ragione sul piano puramente giuridico. Da qui anche la volontà di portare avanti una potenziale causa, che potrebbe valere fino a 3,6 miliardi di euro.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Mar, 20 Feb 2024
Reichart: «Superlega, ecco come sceglieremo le prime 64 squadre»

Il Ceo di A22: «Se una formazione rivelazione vincesse il proprio torneo nazionale entrerebbe nel nostro torneo dalla Lega più bassa. Così avrebbe la possibilità di consolidare il suo status»

Dopo alcune settimane di silenzio, è tornato a parlare Bernd Reichart, Ceo di A22 Sports, la società che cura gli interessi della Superlega. Diversi i temi toccati fra cui la possibile convivenza fra la nuova competizione e i tornei UEFA e il motivo per cui questa novità non ha convinto appieno i tifosi in giro per l’Europa.

«Proporremo ai club di concordare un indice trasparente e oggettivo basato esclusivamente su parametri di prestazione – ha dichiarato Reichart -. Quali sono le 64 squadre che compongono la classifica dei migliori club d’Europa in base al loro rendimento nazionale ed europeo? E poi li assegneremmo a questi tre campionati prima di garantire anche l’accesso tramite i campionati nazionali alla competizione in corso».

Su una possibile convivenza con le competizioni UEFA: «Dal nostro punto di vista questo non ha senso. Vogliamo fare un’offerta con un consenso così ampio che il maggior numero possibile di squadre con ambizioni europee possano riflettersi nel nostro modello, e non vogliamo dividere la famiglia del calcio in due blocchi. I club e i tifosi si sono detti contrari? Alla fine si guarderà di più la Superlega che la Champions League. Non solo i singoli club, ma anche intere leghe stanno attualmente lavorando su alternative rispetto all’attuale status quo, lottando per riforme, cercando competitività e finanziamenti solidi e a prova di futuro. Stanno pensando anche a piattaforme di streaming nazionali per comunicare con i propri fan. Si sforzano di essere digitali e internazionali. È proprio in questa direzione che rappresentiamo un’alternativa incredibilmente attraente e importante. E non sono d’accordo sul fatto che i tifosi di tutta Europa siano contrari alla Superlega. Ci sono anche sondaggi indipendenti che offrono una visione completamente diversa».

Premi da 4,6 miliardi di euro: «La modalità che proponiamo offrirà partite molto più attraenti con una posta in gioco di altissimo livello. Il problema della Champions League, anche col nuovo format, è che ci sono troppe partite che non hanno conseguenze dirette sull’esito della competizione. Non crediamo quindi che l’attrattiva e la portata globale di questa competizione aumenteranno. Naturalmente dobbiamo almeno superare gli introiti che le competizioni UEFA per club promettono in futuro. Da qui nascono i numeri che leggete sui media. In ogni caso garantiremo ai club della Super League europea nei primi tre anni almeno gli introiti che si aspetterebbero dalla precedente competizione nel prossimo ciclo di diritti televisivi».

Rimangono ancora domande sui criteri scelti per selezionare le squadre partecipanti: «Credo che potrebbe avere un senso porre un limite sul numero di formazioni provenienti dallo stesso Paese. E anche lì elaboreremo suggerimenti e li presenteremo ai comitati dei club. Da un lato, la prestazione sportiva è un caposaldo importante, richiesto anche dai tifosi. Allo stesso tempo, dovrebbe essere una competizione europea diversificata, in cui soprattutto i grandi club tradizionali che hanno vinto la Coppa dei Campioni in passato ma che rischiano di perdere nei mercati televisivi più piccoli abbiano la possibilità di rafforzarsi nuovamente. Pertanto, il limite nazionale è un concetto che metteremo in discussione. La motivazione dietro a ciò, tuttavia, sarebbe quella di evitare il predominio di un grande campionato di punta, non di limitare l’accesso ai campionati più piccoli».

In caso una formazione rivelazione vincesse un campionato importante «entrerebbe nella Superlega partendo dalla Blue League, la divisione più bassa del nostro modello. Quando un club viene dal basso, si sviluppa incredibilmente bene e vive, per così dire, il diritto al grande sogno, allora per lui si apre la porta dell’Europa attraverso una grande prestazione nazionale. Lì ha poi l’opportunità di consolidarsi nel primo anno, crescere e avanzare nel secondo anno. E in questo caso per lui la strada verso i vertici del calcio europeo è aperta».

Il peso degli investitori: «La competizione sarà gestita al 100% dai club. Saranno i club a organizzare e gestire la competizione. La piattaforma tecnologica che avrà la prospettiva di rifinanziare questa concorrenza e di farsi carico della distribuzione in tutto il mondo sarà, per così dire, un’altra società. Questa piattaforma ha bisogno del sostegno degli investitori per essere lanciata e per garantire i proventi. I club non dovrebbero correre rischi, dovrebbero poter contare sul fatto che gli introiti per i primi tre anni siano garantiti. I club e la lega ovviamente saranno azionisti di Unify, la piattaforma di streaming che manderà in onda le partite. Nel caso la piattaforma non avesse un grande successo? Si continua con le partite in streaming e gratuite per tutti. Non si tratta di un’offerta promozionale, ma un modello di business che si basa esattamente sui due modelli economici come oggi nel calcio: entrate pubblicitarie e abbonamenti. Naturalmente offriremo sempre ai fan della piattaforma la possibilità di sfruttare l’attrattiva dei servizi aggiuntivi nell’area abbonamenti. Questo è esattamente ciò che stanno facendo le altre grandi aziende tecnologiche globali».

Infine, il tema governance gestito direttamente dai club: «Ci sono molti modelli che sono stati implementati con successo in diversi campionati nazionali. In Bundesliga, Serie A, Liga, Premier League, tutti hanno anche creato dei loro statuti e sviluppato un modello di governance che può essere utilizzato come guida. Se ti qualifichi dal basso per il campionato professionistico, non solo acquisisci il posto da titolare, ma anche una voce in capitolo».

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Reichart sa fare solo quello che gli riesce meglio: annunciare le novità senza mai concretizzarle.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
roby92 wrote:
Reichart sa fare solo quello che gli riesce meglio: annunciare le novità senza mai concretizzarle.


Il problema principale è che con questa storia della Superlega non si capisce nulla. Chi entra, chi esce, chi si spaventa e quindi si tira fuori.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Superlega, altri no: che flop il tour di Reichart, il progetto non trova adesioni

L’a.d. della società che si occupa di organizzare il nuovo torneo non ottiene consensi. La A difende il suo prodotto


Il viaggio in Italia di Bernd Reichart, Ceo di “A22 Sports Management”, la società che si occupa dell'organizzazione della Superlega, non sta ottenendo i risultati sperati. Perché la chiusura della Serie A è stata netta e perché i dialoghi avuti con i club incontrati (mercoledì sera il manager tedesco era al Maradona seduto accanto a De Laurentiis) non porteranno le nostre grandi a schierarsi contro la Uefa per entrare in una competizione fortemente osteggiata dalle leghe europee e dalle federazioni. Non basterà la promessa di maggiori guadagni per arrivare alla scissione. La A, che ha votato per restare a 20 squadre come la Premier e la Liga, vuole che il valore del torneo resti alto, che le competizioni europee siano organizzate da un ente terzo (non da un gruppo limitato di società fondatrici...) e soprattutto che siano la vittoria o il piazzamento nei campionati nazionali a determinare la partecipazione alla Champions, all'Europa League o alla Conference League. Nel modello di A22, annunciato a dicembre e non variato, chi vince lo scudetto (e non è tra i fondatori) parte dalla più bassa delle tre divisioni, la “Blue League”. Ufficialmente per favorire una crescita graduale. La Serie A giudica questo format semi-chiuso e perciò anacronistico. Per di più tra i principi cardine della Superlega c'è la volontà di trasmettere gratuitamente tutte le partite in tv, un modello che non trova riscontri di fattibilità nell'industria audiovisiva e che rischierebbe di minare la principale fonte di introiti delle leghe.

MONTAGNE DA SCALARE—

Ecco perché per il momento i consensi raccolti da Reichart non sono molti. L'unica strada sarebbe quella del dialogo con l'Uefa, ma a Nyon non vedono di buon occhio neppure le riunioni che attualmente leghe e club stanno avendo con A22. Lunedì nell'assemblea in via Rosellini l'a.d. Luigi De Siervo relazionerà i club sull’esito del suo incontro con Reichart, ma il comunicato diffuso mercoledì è già molto chiaro: la Serie A è contro la nuova Superlega. Anzi, è contro la Superlega dal 2019 e non ha cambiato idea. La posizione è condivisa praticamente da tutti e, dalla levata di scudi dell’aprile 2021 contro Juventus, Inter e Milan, le cose non sono cambiate. Anzi, nel dicembre scorso l'Inter ha messo per iscritto il suo sostegno all'Eca, acerrima nemica della nuova “creatura” di A22, e pure la Roma ha detto no al progetto. In più c'è stata la presa di posizione del numero uno della della Figc, Gabriele Gravina: "Esiste una norma federale per la quale chi aderisce alla Superlega, esce dal sistema federale". Tradotto, non partecipa alla Serie A. Con queste condizioni di partenza, in Italia le chance che la nuova competizione trovi “seguaci” sono ridotte al lumicino.

DIALOGO CON FIFA E UEFA— Dialogo con Fifa e Uefa Il tour “promozionale” di Reichart organizzato in tutta Europa, più che spingere i club a entrare in un format che è meno chiuso rispetto al modello originale del 2021, ma che non si basa sulla meritocrazia e sui risultati del campo, sta portando le leghe mondiali, il potente sindacato dei calciatori inglesi e gli altri stakeholder del pallone a chiedere ufficialmente alla Fifa e alla Uefa sia una diminuzione delle partite delle nazionali sia il venir meno dell’obbligo di rilascio dei giocatori. Perché le società, che pagano gli stipendi, non digeriscono più la Nations League, figuratevi le amichevoli in giro per il mondo a marzo, in un momento clou della stagione (l’Italia volerà negli Usa...). Negli ultimi 20 anni la Serie A ha mantenuto lo stesso numero di incontri (380), mentre gli impegni delle nazionali sono cresciuti a dismisura. Tanti pensano che sia necessario mettere un freno.


Devo constatare che Reichart si trova in grosse difficoltà a trovare adesioni in tutta Europa. Crede comunque di poter riuscire entro l'estate di inaugurare la Superlega, dove servono 64 squadre per poter iniziare la messa.

Come ha scritto la Gazzetta dello sport, la Superlega è un torneo dal format anacronistico, a circuito semichiuso e non meritocratico. Deve ricevere 54 porte in faccia per capire che nessun membro Uefa vuole questa Superlega?

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Sab, 2 Mar 2024

Non sono pochi i club scontenti dell'UEFA in Europa. La Superlega prepara l'offensiva

Il punto focale è quello di fare leva sugli scontenti della situazione attuale, club che a parole dicono di stare bene nella struttura della Uefa, ma che nei fatti vi stanno “stretti”.



Di LUCIANO MONDELLINI




Per la maggiora parte degli addetti ai lavori, siano questi presidenti di federazioni, proprietari di club importanti e sin anche personaggi politici di primissimo piano, la Superlega sembra ormai morta e sepolta. A detta della stragrande maggioranza degli operatori infatti, nonostante il verdetto della corte del Lussemburgo che poco prima di Natale ha sentenziato sul monopolio e sull’abuso di posizione dominante da parte di UEFA e FIFA nell’organizzazione dei tornei calcistici, il progetto che vide la luce nell’aprile 2021 per poi sgonfiarsi velocemente è ormai da considerarsi una idea o uno spettro (a seconda dei punti di vista) del passato.

A esprimersi in questa maniera non è soltanto il nemico numero uno della Superlega, ovvero il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, ma anche vari proprietari di club importanti, tra cui non ultimo il milanista Gerry Cardinale che nel suo colloquio con Calcio e Finanza pubblicato sabato scorso ha spiegato: “Credo che dovremmo operare nell’ambito della UEFA e dell’ECA (l’Associazione dei Club Europei, ndr), che meglio servono gli interessi del calcio in Europa. La Superlega, qualunque sia la sua forma attuale, non è qualcosa che riteniamo giusto per il Milan, la Serie A o il calcio europeo”.


Sulla stessa linea del numero uno rossonero si sono espressi nelle recenti settimane anche la proprietà dell’Inter (convinta che “il futuro del calcio europeo possa essere garantito solamente dalla collaborazione tra i club all’interno dell’ECA e in partnership con UEFA e FIFA”), e quella della maggioranza dei club inglesi, tedeschi e francesi. Invece appare più controversa la posizione della Juventus. Il club bianconero se a parole aveva detto di voler considerare conclusa la sua esperienza nella società della Superlega, a fianco dei soci Madrid e Barcellona, nei fatti, come ha svelato Calcio e Finanza, la Juventus ne è ancora parte in quanto “il Football Club Barcelona e il Real Madrid Club de Futbol non hanno dato il loro consenso al recesso” del club bianconero.

Inoltre, se non ancora più importante, a schiararsi contro il progetto Superlega è stata ufficialmente la stragrande maggioranza dei governi europei che in una lettera congiunta alla Commissione europea hanno esortato l’organismo “a riflettere su modi appropriati per perseguire la Risoluzione del Consiglio del 2021 riguardante la salvaguardia dell’apertura delle competizioni, il merito sportivo, la solidarietà e i valori nello sport”. Unica eccezione la Spagna probabilmente perché i grandi sponsor del progetto sono il numero uno madridista Florentino Perez e il suo omologo blaugrana Joan Laporta.

Eppure, nonostante tutto questo, A22, la società che sta dietro al progetto Superlega, continua a lavorare alacremente, convinta come è del suo progetto. Anzi dopo la sentenza del Lussemburgo di dicembre, sta espandendo la sua azione. Ed è quindi lecito se non doveroso chiedersi perché, visto che A22 tutto è tranne che una società di visionari desiderosi di perdere tempo e denari e che lavorano per nulla.

LE RAGIONI DI A22 DIETRO IL PROGETTO SUPERLEGA

E in effetti, andando oltre la superficie, ad A22 i buoni motivi per proseguire la sua opera non mancano. In primo luogo, c’è quello legale legato alla sentenza di dicembre della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Questo verdetto stabilisce che “l’articolo 102 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, ndr) deve essere interpretato nel senso che costituisce un abuso di posizione dominante il fatto che le associazioni responsabili del calcio a livello mondiale ed europeo […], abbiano adottato e applichino norme che subordinano alla loro autorizzazione preventiva la creazione, nel territorio dell’Unione, da parte di una terza impresa, di una nuova competizione di calcio per club”.

Inoltre, “l’articolo 101 del TFUE, deve essere interpretato nel senso che costituisce una decisione di un’associazione di imprese volta a impedire la concorrenza il fatto che le associazioni responsabili del calcio a livello mondiale ed europeo […], abbiano adottato e applichino, direttamente o attraverso le federazioni nazionali di calcio che ne sono membri, norme che subordinano alla loro autorizzazione preventiva la creazione, nel territorio dell’Unione, da parte di una terza impresa, di una nuova competizione di calcio per club”.

Quindi in sostanza Real Madrid e Barcellona (e anche la Juventus se volesse visto che ufficialmente non è ancora uscita dal progetto) possono tranquillamente continuare a lavorare e imbastire la Superlega, senza dover incorrere in sanzioni da parte della UEFA.

In seconda istanza A22 ha il vantaggio di avere dalla sua parte il Madrid. Nella mente di nessun tifoso europeo ci può essere una competizione di alto livello nel continente senza che i Blancos vi possano partecipare. Il Madrid sta alla Champions League o a qualsiasi altra competizione che si dichiari la più importante in Europa come la Ferrari alla Formula 1: semplicemente perderebbe di credibilità. Soprattutto se come appare sempre più probabile Perez dall’anno prossimo potrà schierare un attacco composto da Vinicius, Bellingham e Mbappé.

Questi però sono motivi che non spiegano dove A22 pensa di iniziare l’offensiva per conquistare adesioni tra i vari club europei. Invece il punto focale di questa possibile azione è quello di fare leva sugli scontenti della situazione attuale, quei club insomma che a parole dicono di stare bene nella struttura attuale della Uefa (anche perché timorosi di eventuali contraccolpi negativi), ma che nei fatti non ci stanno bene.

Per spiegare bene in concetto bisogna andare alla base di come è strutturata la principale competizione europea, che si poggia sui tornei nazionali. In questo quadro le migliori squadre di ogni campionato maggiore si qualificano per la Champions League (il numero per nazione dipende dal ranking UEFA del singolo Paese), quelle immediatamente susseguenti in classifica per la Europa League. E infine una per la Conference League.

In teoria è un sistema che premia la meritocrazia: i migliori campionati in base al ranking UEFA esprimono il maggior numero di squadre per la Champions League e queste combattono per lo scettro di squadra campione d’Europa.

In pratica però c’è un elemento che volenti o nolenti rende scontenti svariati club europei e si chiama ricavi da diritti televisivi. Per la stragrande maggioranza delle società calcistiche europee, infatti, quanto incassato dai broadcaster sono una delle maggiori, se non la principale, fonte di fatturato. In Italia, per esempio, in media questa voce conta circa tra il 15 e il 20% circa delle entrate di un grande club.

Questo detto però le varie leghe europee, per loro merito si intende, si sono costruite nel tempo una capacità molto diversa tra loro di incassare da questo canale. Nella intervista a Gerry Cardinale di sabato scorso il numero uno del Milan spiegava per esempio come il divario tra Premier League inglese e Serie A su questo punto sia di cinque a uno. E in effetti il torneo di Sua Maestà incassa circa cinque miliardi dalle tv, mentre il nostro poco più di uno.

Ed è evidente che se questo divario tra l’Inghilterra con gli altri tornei della Big5 (Germania, Spagna, Italia e Francia) è già notevole, lo è significativamente di più se si considera il gap tra la lega di Sua Maestà e i campionati europei non appartenenti alle Big5. Tornei come quello portoghese, olandese, serbo, scozzese vantano al loro interno club con un numero di tifosi significativo e che hanno Coppe dei Campioni in bacheca – tra questi Benfica, Porto, Ajax, Feyenoord, PSV, Stella Rossa, Celtic Glasgow – ma le ambizioni di queste società per conquistare il vertice del calcio europeo sono obbligatoriamente minate dallo scarso appeal del loro campionato e quindi dalle limitate entrate da diritti televisivi.

E nello stesso quadro si potrebbero includere (anche se non hanno mai alzato la coppa più prestigiosa) club come Sporting Lisbona, i Rangers, il Partizan Belgrado, i belgi dell’Anderlecht o ancora i maggiori club scandinavi e dell’Est Europa.

Seguendo questa linea, non è nemmeno un caso che nessuna squadra di questi campionati si sia più laureata campione d’Europa (ad eccezione del Porto di Josè Mourinho nel 2004) negli anni successivi alla sentenza Bosman (1995), che ha imposto alle federazioni appartenenti all’Unione Europea di considerare come autoctoni anche i giocatori degli altri Paesi UE. Come se, sintanto che le federazioni più ricche ponevano un limite al numeri degli stranieri per squadra, i club dei tornei minori magari vendevano il pezzo più pregiato all’estero ma non venivano completamente saccheggiati perché i posti a disposizione nei club dei tornei più importanti erano limitati.

Quindi questi stessi club dei campionati minori potevano competere anche per gli allori più importanti. Quando invece la sentenza Bosman ha liberalizzato il mercato UE, i grandi club dei tornei minori sono diventati nei fatti delle macchine per lanciare i giovani da vendere all’estero ottenendo grandi plusvalenze. un po’ come i grandi club latinoamericani.

Ed è proprio in questa zona grigia di malcontento che A22, che comunque ha sempre l’appoggio di Madrid e Barcellona (e quantomeno sulla carta anche della Juventus) pensa di potere fare proseliti per lanciare il nuovo progetto Superlega.

Attenzione però, fa notare un addetto ai lavori, non è nemmeno detto che questa offensiva si limiti ai Paesi minori. Perché se è vero che al momento la Premier League ha scavato un solco incolmabile per i campionati minori, non è nemmeno da escludere che se il torneo inglese dovesse continuare con questa forza commerciale il divario aumenti e possa diventare insuperabile anche con Francia, Germania e Italia creando nei fatti dei club scontenti anche in questi Paesi.

LA LEZIONE IMPARATA DALLA UEFA E LA NUOVA CHAMPIONS

La UEFA da parte sua sembra avere imparato la lezione del tentato “golpe” del 2021 quando venne annunciata la Superlega, e già dalla prossima stagione varerà la nuova Champions League con il modello svizzero.

Perché cambiare? Secondo quanto spiegato da Giorgio Marchetti, vice segretario generale dell’UEFA in un evento a Milano ci sono diversi motivi:

In primo luogo, una certa debolezza nella fase a gironi. I piccoli gironi danno luogo a partite senza vero interesse sportivo in quinta e sesta giornata con l’interesse sportivo che tende a scemare.
In seconda istanza, una superiore varietà di incontri sempre nella fase a gironi: allo stato attuale, ci sono 32 squadre concorrenti e ogni squadra ne può incontrare tre e questo dà poche opportunità di confrontarsi con più avversarie. Inoltre, attualmente chi è in fascia 1 non incontra altri club di fascia 1.
Infine, una maggiore partecipazione: in Europa ci sono 711 club nelle massime divisioni nazionali ed è ovvio che c’è abisso qualitativo e di denaro tra i Paesi principali e gli ultimi. Ma, ha proseguito Marchetti, i club ci chiedono più stabilità nel giocare in Europa, soprattutto le medio-piccole. “In particolare molti club che hanno livello qualitativo importante hanno necessità di avere più possibilità di giocare in Europa perché il loro Paese è troppo piccolo e tende ad essere soffocato dalla polarizzazione. Noi faremo partecipare 237 club nelle qualificazioni, poi 96 squadre nei gironi. L’obiettivo era quello di aggiungere altri club senza ridurre livello”.
Insomma, l’UEFA sembra avere capito la necessità di proposte per migliorare il prodotto e solo il tempo dirà se il modello svizzero toglierà i mal di pancia ancora presenti in molti club europei oppure no.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Secondo un recente sondaggio, il 72% dei tifosi europei è favorevole alla Superlega.
Questo però non significa assolutamente che si creerà la Superlega: c'è sempre una forte opposizione al progetto da parte dei club europei.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Superlega, la battaglia continua: si torna in tribunale a Madrid

Dopo la sentenza della Corte Europea, davanti al giudice la denuncia sporta dalla società A22 contro Fifa e Uefa, accusate di abuso di posizione dominante
Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci
13 marzo - 14:01 - MADRID

Si torna a parlare di Superlega. Lo si fa qui a Madrid, nella centralissima Gran Via, domani mattina dalle 10 al tribunale Mercantile numero 17. Quello che nel 2021 aveva ricevuto la denuncia sporta dalla società A22 per conto dei club che aderivano al primo modello di Superlega contro Fifa e Uefa, accusate di abuso di posizione dominante.

LA DENUNCIA—

I club scissionisti, guidati da Florentino Perez, denunciarono il governo del calcio che aveva minacciato sanzioni e squalifiche se fossero andati avanti con l’idea di Superlega. A quel punto il giudice madrileno chiese un parere, vincolante, al Tribunale di Giustizia Europeo, che è arrivato il 23 dicembre scorso. Una sentenza che quelli della Superlega hanno accolto con grande piacere ma che in realtà non dà il via libera alla nuova competizione. Tutt’altro.


I CAMBIAMENTI— Ora, ottenuto il parere dal Lussemburgo, il tribunale spagnolo riprende in mano la causa, e di norma l’iter è assai rapido: non è escluso che quella di domani possa essere l’unica sessione prima della sentenza. Difficile sapere cosa possa decidere il giudice, perché se è vero che dalla Corte Europea hanno stabilito che si, Uefa e Fifa agiscono in una situazione di monopolio con rischio di abuso di posizione dominante, dal 2021 le cose sono cambiate tanto, in un campo e nell’altro: la Superlega ha presentato un nuovo modello di competizione, leggermente più democratico rispetto al primo ma non ancora totalmente meritocratico, la Uefa da un lato ha modificato il suo regolamento dando il via libera alla creazione di nuove competizioni, che però devono essere approvate dall’organo di Nyon, e dall’altro ha presentato un nuovo formato di tornei per club europei che partirà a settembre.

RICORSO LUNGO— Le condizioni della battaglia legale sono mutate in maniera significativa, e va capito come il giudice interpreterà il nuovo scenario. In ogni caso è lecito aspettarsi un ricorso da parte degli sconfitti, cosa che porterebbe a un iter giudiziario molto molto lungo. Domani ne sapremo di più.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Laporta lancia la data per il via della Superlega: inizierà nel 2025

Il presidente del Barcellona ha svelato quella che potrebbe essere la data di via del nuovo torneo: tre diverse leghe, per un totale di 64 squadre.

Superlega, adesso sembra esserci anche una data. A rivelarla è Joan Laporta, presidente del Barcellona, unico club insieme al Real Madrid rimasto formalmente nel progetto varato nel 2021. «Sarà una competizione molto Interessante e credo che inizierà nel 2025. Se avessimo iniziato questa competizione due anni fa, avremmo guadagnato un sacco di soldi».

Il numero uno del club blaugrana lo ha svelato in un’intervista al Mundo Deportivo, sottolineando il proprio rammarico dal punto di vista economico. Tre anni fa l’annuncio della nascita della Superlega portò a un terremoto nel calcio, tanto che dopo 48 ore l’avventura sembrava naufragata per via delle minacce di sanzioni da parte di UEFA e FIFA e l’insurrezione dei tifosi, soprattutto in Premier League.


Nel frattempo, la situazione è mutata in maniera radicale: con la sentenza del dicembre 2023 della Corte di giustizia dell’Unione europea, lo scenario è cambiato, considerando che la Corte – a proposito di eventuali minacce e sanzioni – ha fornito un’interpretazione delle azioni di UEFA e FIFA che indicano una violazione del diritto comunitario.

Data inizio Superlega – Il nuovo format annunciato a dicembre 2023

Così la Superlega, attraverso la società A22, si è riorganizzata e ha presentato un nuovo format a 64 squadre, divise in tre diverse leghe (Star, Gold e Blue) con una fase a gironi (tra settembre e aprile) e una fase successiva a eliminazione diretta. Un torneo senza membri fissi, ma con promozioni e retrocessioni al suo interno, accesso dal basso tramite i campionati nazionali e con un minimo di 14 partite garantite per ciascun club (7 in casa 7 fuori casa).

Una manifestazione resa ancora più accattivante grazie all’annuncio che vedrà tutte le partite trasmesse gratuitamente sulla piattaforma Unify a fronte di un panorama mediatico in cui non si può prescindere dagli abbonamenti alle pay-tv per seguire il calcio.

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
JOAN LAPORTA, PRESIDENTE DEL BARCELLONA: "CREDO CHE LA SUPERLEGA INIZIERÀ NEL 2025. SE FOSSE PARTITA DUE ANNI FA..."

CALCIO - Nonostante di adesioni nel concreto non se ne vedano, il progetto Superlega sembra ancora vivo. Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha svelato che il nuovo torneo potrebb cominciare a breve.

La Superlega è ancora in vita. Nonostante i club aderenti al progetto siano sempre e solo due, Real Madrid e Barcellona, la nuova competizione si prepara all'inaugurazione, che potrebbe avvenire a breve. A svelare una possibile data di inizio è stato il numero uno dei blaugrana, Joan Laporta, che a Mundo Deportivo ha affermato: "Credo che inizierà nel 2025, sarà una competizione molto interessante". Laporta ha poi aggiunto: "Se avessimo iniziato due anni fa, avremmo guadagnato un sacco di soldi".

Il progetto della nuova Superlega era stato annunciato da A22 in concomitanza con la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che aveva condannato gli abusi di posizione dominante da parte di UEFA e FIFA. Questo il format: 64 squadre divise in tre leghe con una fase a gironi tra settembre e aprile e una fase a eliminazione diretta successiva. Promozioni e retrocessioni con accesso dai campionati nazionali e un minimo di 14 partite per squadra.



La Superlega non si ferma: registrati i nomi delle tre divisioni

Clamoroso passo in avanti di A22 Sports Management, società promotrice del torneo europeo: tutti i dettagli

MADRID (SPAGNA) - La Superlega europea continua a sviluppare il suo piano con un obiettivo ben chiaro: l'inaugurazione a breve termine. A seguito della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e in attesa della sentenza della giustizia spagnola, che sarà annunciata a breve, è stato svelato il possibile quadro delle diverse divisioni che costituiranno la competizione: la Star League, la Gold League e la Blue League. A22 Sports Management, società promotrice del torneo, ha infatti presentato domanda in Spagna per la registrazione dei nomi e dei loghi delle sue tre divisioni, come riportato nel Bollettino Ufficiale della Proprietà Intellettuale del Ministero dell'Industria, del Commercio e del Turismo, pubblicato in data odierna, lunedì 25 marzo. Iniziate anche le pratiche per la registrazione di abbigliamento ad hoc e merchandising calcistico come palloni, guanti o attrezzature, nonché contenuti pubblicitari e social media.

Superlega, i loghi delle tre divisioni
Nomi e loghi delle tre divisioni non sarebbero però definitivi, con A22 che sta cercando di dare 'consistenza giuridica' alle divisioni che compongono la Superlega secondo il format annunciato tre mesi fa. Per quel che riguarda i loghi, si può notare la figura di un calciatore che appare su tutti e tre i marchi all'interno di una stella, tranne nel caso della Star League, nel cui logo più stelle campeggiano sopra la figura stilizzata di un calciatore.

Superlega, la disputa tra Unione Europea e Federcalcio danese
Lo scorso 13 marzo l'Unione Europea ha accolto l'appello della Federcalcio danese secondo cui il marchio della Super League europea sarebbe già stato registrato dalla stessa Federazione nordica nel 2013 e che l'utilizzo di un nome simile potrebbe comportare addirittura un danno alla propria immagine. Nonostante ci siano stati colloqui tra le parti, non è stato raggiunto alcun accordo, spingendo i danesi ad andare avanti con il processo.

Superlega, il format
Il torneo sarà caratterizzato da un format basato sui meriti sportivi. La Superlega si dividerà in tre divisioni, rispettando la piramide del calcio europeo: la Star League (prima divisione), la Gold League (seconda) e la Blue League (terza). La prima e la seconda divisione saranno composte ciascuna da 16 squadre, mentre la terza comprenderà le rimanenti 32 per un totale di 64 club. I campionati sono divisi in gironi da 8 e i migliori (4 di ogni girone nella Star e nella Gold, 2 nella Blue) passeranno ad una fase a eliminazione diretta dai quarti di finale con partite di andata e ritorno. La finale di ogni campionato si giocherà in campo neutro, come in Champions League. La fase a gironi si disputerà tra settembre e aprile.

Superlega, le principali novità
Il format del nuovo torneo è quindi completamente diverso rispetto alla proposta presentata nel 2021 che aveva suscitato clamore tra tifosi e addetti ai lavori. Un elemento di novità è rappresentato dalla piattaforma Unify che permetterà ai fan loro di seguire tutte le partite del torneo. Per garantire la stabilità al momento del lancio della concorrenza, le entrate per i primi tre anni sono garantite e l'importo è superiore a quello previsto per il prossimo ciclo. I pagamenti di solidarietà rappresentano l'8% delle entrate della Superlega, con un versamento minimo di 400 milioni di euro, "più del doppio dell'importo che viene distribuito nell'attuale competizione europea".

Ri: Superlega: sentenza del 21 dicembre 2023 presso la Corte di

Badge image
Spagna, la Superlega chiede di registrare i nomi dei suoi tre tornei

Dopo aver perso il procedimento legale contro la Superligaen danese, la società guidata da Bernd Reichart non vuole farsi trovare impreparata.

Dopo aver incassato una sconfitta per quanto riguarda il nome Superlega, con la vittoria della Superligaen danese, ora la A22 Sports Management, che cura gli interessi del nuovo torneo, non vuole farsi trovare impreparata per quanto riguarda la denominazione delle tre leghe che dovrebbero caratterizzare la competizione.

Infatti, come riporta il sito spagnolo Palco 23, A22 ha richiesto la registrazione in Spagna dei tre titoli che caratterizzeranno le leghe della Superlega: Star League, Gold League e Blue League. La conferma arriva dal Bollettino Ufficiale della Proprietà Industriale del Ministero dell’Industria, del Commercio e del Turismo pubblicato nella giornata di ieri.

Due settimana fa, inoltre, A22 ha annunciato di aver intrapreso un’azione legale contro la Liga e il suo Javier Tebas, che si sarebbero resi protagonisti di una campagna diffamatoria nei confronti della Superlega. Inoltre, come anticipato da Calcio e Finanza, è ancora in corso di valutazione la richiesta di risarcimento danni alla UEFA per circa 3,6 miliardi di euro da parte di A22. Il massimo organo del calcio europeo si sarebbe reso colpevole di aver posto regole restrittive, condite da minacce di sanzioni economiche, verso i club che avrebbero voluto partecipare alla Superlega, rallentando così l’avvio del torneo con un conseguente grave danno economico e non solo.
 
Page 1 2
Next